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Vademecum del paziente trapiantato all'epoca del Coronavirus

Gentile Signora, Caro signore,
se Lei ha ricevuto un trapianto di rene, di pancreas o di isole vorrei che leggesse con attenzione queste poche righe.
La terapia immunosoppressiva che Lei assume allo scopo di mantenere la buona funzione del trapianto riduce parzialmente le difese immunitarie.
Per questa ragione è esposto al rischio di contrarre malattie infettive.
La comparsa in questi mesi dell’infezione virale da Coronavirus (COVID-19) richiede a tutti, ma a Lei in particolare, di seguire con attenzione alcune regole che riducano o annullino il rischio di contrarre e diffondere questa infezione.
Sarà quindi necessario che segua con attenzione e precisione le regole che le Autorità hanno imposto in questo periodo, come l’isolamento sociale, evitando di uscire di casa se non per ragioni realmente importanti e necessarie. In particolare limiti l’accesso alla Sua abitazione ai conviventi abituali, evitando ove possibile contatti fisici. Qualora dovesse uscire si lavi le mani al rientro (acqua e sapone sono sufficienti, non sono indispensabili soluzioni disinfettanti) e possibilmente cambi le scarpe al rientro.
In caso di febbre, tosse o congiuntivite (bruciore agli occhi) non si rechi in Pronto Soccorso, se non sta molto male, ma chiami il Centro Trapianti per una consulenza telefonica i nostri recapiti sono:

- 02 2643 2575 segreteria (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.30)
- 02 2643 2612 reparto 1C (sempre attivo)
- e-mail: medicina.trapianti@hsr.it
- fax: 02 2643 3790

Verifichi con il centro Trapianti se eventuali esami o visite già programmati siano realmente necessari.
Si rechi in Ospedale solo se suggerito dal Suo Centro Trapianti o se le sua condizioni risultano gravi.
La situazione è sicuramente seria, ma con intelligenza, buon senso e lavorando insieme, riusciremo sicuramente a limitare in modo importante i danni su di Lei, i Suoi cari e la Comunità tutta

Prof Antonio Secchi
Primario UOC Medicina Generale e dei Trapianti, Ospedale San Raffaele

Progetto dell'unità di Medicina dei Trapianti

Ospedale San Raffaele
Il progetto, iniziato nel 2013, raggiunta nel 2018 la certificazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità come Facility autorizzata agli studi di Fase 1, si estende e si allarga nel 2019.

La Mission della medicina dei trapianti, sostenuta dall’Associazione Amici di Martina, da UTE La Filanda e da una serie di aziende “amiche” è la cura definitiva di insufficienza renale e diabete insulino-dipendente, attraverso la soluzione del trapianto: trapianto di rene, trapianto di pancreas, trapianto di isole.

Se l’obiettivo clinico dell’Unità è poter proporre queste procedure al maggior numero possibile di pazienti, l’obiettivo dell’attività di ricerca è quello di migliorare al massimo il rapporto rischio/benefici di questi trapianti, attraverso il miglioramento dei risultati clinici e la riduzione degli effetti collaterali che procedure complesse come queste possono comportare.
Più linee di ricerca sono finalizzate a questo scopo approfondisci >>.

IL MOTTO RIMANE: non c’è cura senza ricerca.


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Quando nacque il Sito OSR Trapianti il primo intento fu quello di rendere pubblica la nostra attività clinica e di ricerca relativa al trapianto di rene, spinti, in primis, dai nostri pazienti che si erano rivolti a noi per questa procedura terapeutica. Abbiamo di recente deciso di allargare le informazioni del sito e la richiesta di supporto ai nostri pazienti ad aree che già in precedenza ci caratterizzavano.

È la nostra storia passata a renderci in qualche modo diversi da altre realtà italiane e straniere.

L’attività di trapianto al San Raffaele nasce dalla collaborazione di due luminari: un internista, il Prof Guido Pozza, e un chirurgo, il Prof Valerio Di Carlo, negli anni 70.

A quell’epoca l’idea fu di trattare una patologia internistica, il diabete e le sue complicanze, con approcci chirurgici, il trapianto di pancreas ed il trapianto di rene e pancreas.

Nel 1981 iniziamo una fruttuosa collaborazione, durata 15 anni, con il primo centro europeo impegnato nel trapianto di pancreas a favore dei pazienti diabetici: l’Hôpital Édouard Herriot di Lione, guidato da Jules Traeger e da Max Dubernard.

Nel 1985 il primo trapianto di pancreas al San Raffaele, uno dei primi in Italia.

Sempre per trattare il diabete e sempre grazie alla collaborazione tra internisti e chirurghi, in primis il Prof Camillo Ricordi, nel 1989 eseguiamo il primo trapianto di isole del Langerhans, uno dei primi al mondo.

Le competenze nefrologiche si arricchiscono in seguito con l’apertura della Divisione di Nefrologia diretta dal Prof. Giuseppe Bianchi, con l’offerta del trapianto di rene a pazienti con insufficienza renale dovuta non solo al diabete, ma anche a tutte le altre patologie renali.

Nel nostro DNA ci sono quindi il Trapianto come cura definitiva dell’insufficienza d’organo cronica, la Medicina Interna, come visione e presa in carico del paziente nella sua complessità, e la Ricerca, condizione indispensabile per il miglioramento delle cure a favore dei pazienti.



trapianto di rene tra viventi


OSR TV - Video

Intervista al Prof. Secchi

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